STORIA DEGLI STRUMENTI DI PUBBLICISMO
A cura di: Gian Luigi Pezza  
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Lezione 11

Storia della radio

Sviluppo storico dell’invenzione della radio

Dalle equazioni di Maxwell alla scoperta delle onde elettromagnetiche

La base fondamentale per la scoperta delle onde radio venne fornita dagli studi teorici dello scozzese James Clerk Maxwell XE "Maxwell" , che nel lontano 1873 pubblicò il Trattato di Elettricità e magnetismo e successivamente la Teoria dinamica del campo elettromagnetico. In questi studi veniva enunciato, in forma matematica, il rivoluzionario principio che fenomeni ottici, elettrici e magnetici sono della stessa natura e che di conseguenza debbono esistere onde elettromagnetiche le quali seguono le stesse leggi della luce.

Passeranno molti anni prima che un giovane fisico tedesco, Heinrich Rudolf Hertz XE "Hertz" (1) riesca sperimentalmente a dimostrare la validità delle teorie di Maxwell.

Hertz XE "Hertz"  costruì un dispositivo (detto oscillatore) che produceva delle scariche elettriche le quali a loro volta generavano onde elettromagnetiche, quelle stesse onde che erano state incredibilmente preconizzate dal fisico Maxwell. Accanto all’oscillatore, Hertz poneva un altro apparecchio di sua invenzione (detto risonatore), dove era possibile osservare delle minuscole scintille, che si manifestavano tra due piccole sfere del dispositivo stesso, quando veniva messo in funzione l’oscillatore e tutto ciò nonostante i due apparecchi non fossero collegati tra loro.

Questo straordinario esperimento non ebbe la risonanza che avrebbe meritato anche se fu recepito da vari studiosi. Tra questi merita particolare menzione Augusto Righi, professore all’università di Bologna, sia per il notevole contributo dato allo studio delle onde elettromagnetiche fin dal 1892, sia perché, in occasione di alcuni incontri, avvenuti alla fine del 1894 e i primi mesi del 1895, dette a Guglielmo Marconi XE "Marconi"  (1874-1937) alcuni preziosi suggerimenti che furono determinanti per il giovane inventore (2).

Hertz XE "Hertz"  morì a soli 37 anni il 1° gennaio 1894; qualche mese più tardi l’inglese Oliver Joseph Lodge XE "Lodge" , commemorando, al Royal Institution of London, l’immatura scomparsa di Hertz rese noti i risultati delle esperienze di quest’ultimo, presentando altresì un  perfezionamento da lui stesso apportato al sistema che consisteva nella sostituzione del risonatore di Hertz con un nuovo dispositivo al quale aveva dato il nome di coherer (3).

Questa volta la notizia suscitò grande interesse e, da quel momento, analoghi esperimenti vennero ripetuti – nei laboratori delle Università e di altri Istituti di ricerca – da scienziati  di vari paesi. Tra questi va ricordato il fisico russo Aleksandr Stepanovich Popov (4), il cui nome venne clamorosamente alla ribalta nel 1945, essendogli stata attribuita, da parte del governo sovietico, (5) la paternità dell’invenzione della radio. La polemica si protrasse per diversi anni nei convegni scientifici e sulla stampa mondiale e si concluse nel 1962 con un approfondito studio di Charles Süsskind (6), professore nell’Istituto di Ingegneria Elettronica dell’Università della California, il quale riconobbe a Marconi XE "Marconi"  la priorità dell’invenzione.



(1) Fisico tedesco. Hertz XE "Hertz"  studiò all'Università di Berlino, fu docente di fisica al Politecnico di Karlsruhe, dal 1885 al 1889, ed infine professore all'Università di Bonn. Nel 1866 iniziò i primi esperimenti che lo porteranno a ottenere onde elettromagnetiche e a rivelarle, esperimenti che verranno sempre più perfezionati nei due anni seguenti. Il 13 dicembre 1888 effettua una prova dimostrativa delle sue ricerche all’Accademia delle scienze di Berlino. Nel 1889 dimostra che le onde elettromagnetiche hanno lo stesso comportamento delle onde della luce dalle quali differiscono solo per la lunghezza d’onda, potendo - come queste ultime - essere riflesse, diffratte e polarizzate. 

(2) Secondo L. Gualandi in “Marconi XE "Marconi" , il genio non voluto, realtà e leggenda” e in siti Internet, Marconi non ebbe mai incontri con Righi.

(3) Lodge XE "Lodge"  si valse del rivelatore inventato nel 1884 dall’italiano Calzecchi Onesti e perfezionato dal fisico francese E. Branly nel 1890. Entrambi avevano osservato e studiato la coesione (da cui coherer) di polveri metalliche, chiuse in un cilindretto di vetro, che si verificava quando scoccava una scintilla, prodotta da una scarica elettrica, nelle immediate vicinanze.

(4) Professore di fisica alla Scuola Torpedini della Marina russa a Kronstadt (Pietroburgo), e successivamente professore e poi direttore dell’Istituto di elettrotecnica di Pietroburgo; grande uomo di scienza, fu uno dei primi a ripetere con successo le esperienze di Hertz XE "Hertz" , divulgate da Lodge XE "Lodge" , compiendo numerose ricerche sulle onde elettromagnetiche. Popov aveva costruito un ricevitore a coherer - le cui estremità erano collegate a un conduttore verticale (antenna) e una massa metallica appoggiata a terra - con cui registrava le scariche atmosferiche che annunciavano l’arrivo di temporali; sicuramente adoperò questo ricevitore anche per ricevere scariche elettriche prodotte artificialmente. Non v’è dubbio che, al pari di Marconi XE "Marconi" , abbia avuto anche lui l’intuizione che con gli apparati di sperimentazione si sarebbero potute effettuare delle comunicazioni, tuttavia non approfondì gli esperimenti. Al riguardo Righi, in La telegrafia senza filo, Bologna, 1904, scrisse “….sarebbe bastata l’aggiunta dell’antenna all’oscillatore perché Popov avesse ottenuto il suo scopo. Ma ciò che egli non fece fu più tardi fatto dal Marconi….” Sicuramente fu il primo sperimentatore a dotare il ricevitore di un’antenna monofilare fissata ad un aquilone.

(5) Nel cinquantesimo anniversario di una conferenza tenuta da Popov il 7 maggio 1895, tale data fu proclamata ufficialmente “Giornata della radio”, e Popov proclamato “inventore della radio”.

(6) Proceeding of IRE (Institute of Radio Engineers, New York, 50,1962, pp. 2036-2047). Questo studio, tradotto in italiano, è integralmente riportato in Marconi XE "Marconi" , cento anni dalla nascita, ERI, Torino, 1974.


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Theorèin - Febbraio 2005